Lei ha quattro anni e un vestito azzurro, i capelli sono castani e raccolti in una treccia scomposta, il colore degli occhi si fonde fino a perdersi con quello del vestito. Le ho dato i pennarelli per farla stare buona che oggi non ho voglia di giocare.
Lei ha preso i miei trentasei pennarelli e ha disegnato un omino. Nel farlo ha compiuto il genocidio delle punte accompagnato dal suono stridulo del pennarello che soccombe sul foglio, sotto la pressione di un tratto troppo intenso. L’omino ha un corpo lungo lungo e una testa ovale e grande. Ha occhi verdi senza pupille e mani con sole tre dita. Sorride sotto un naso troppo grande. Ha piedi piccoli e braccia chilometriche e affusolate: è uno stecco.
Lei ha le mani di trentasei colori e l’omino è di trentasei colori e trentasei colori feriti, con le loro punte martoriate, giacciono sul mio tavolo. Alcuni rotolano giù fino al pavimento, come a voler comunicare a tutti che adesso sono inutili davvero, perciò la faranno finita.
“Dobbiamo pulire le tue mani, piccola”.
Prendo un batuffolo di cotone, lo inzuppo d’acqua. La sua pelle torna pelle bianca di bambina.
Mi regala l’omino, lo stecco. “Per te” -dice- e mentre lo fa arrossisce. Poi va via.
Lei ha quattro anni, io ventisette: non abbiamo niente in comune se non il fatto che crediamo che gli uomini siano stecchi e che i pasticci vadano via con l’acqua.
Silvia. 8 maggio 2010.
I pasticci si, i tatuaggi no.
RispondiEliminaTutti gli uomini sono stecchi o tutto il genere umano o solo gli uomini che conosci tu?
RispondiEliminaIo adoro la tua sottile ironia.
@ Anonimo: qua nessuno parlava di tatuaggi! :)
RispondiElimina@ Alex 79: non tutti gli uomini con cui ho avuto a che fare li reputerei stecchi. Qualcuno probabilmente si. Diciamo che mi riferivo al genere umano o che lasciavo il termine suscettibile di qualsivoglia interpretazione.
C`e` pure chi pensa che siano ste_r_co. E che la loro scia non sia nemmeno degna di essere accarezzata da un manto cristallino.
RispondiEliminaNOTTE.
...ma si parlava di colore sulla pelle ;)
RispondiEliminaNella semplicita' dei bambini sta la grandezza dell'essere uomini.Se si guardasse al mondo con gli occhi dei bambini tutto apparirebbe piu' nitido.
RispondiEliminaUn abbraccio :-)
Gli uomini sono stecchi solo di passioni, per il resto sono dei ciccioni obesi immersi nel proprio ego. I bambini questo non lo sanno, e per questo il loro mondo è il più bello, perchè un uomo stecco è solo un uomo stecco, e basta un pò d'acqua per lavarsene le mani.
RispondiElimina(ascolto ancora A Wolf at the Door, bellissima)
candyy io sono il tuo stecca lecca...non voglio essere volgare! Scusa! E fatti ripagare i pennarelli...e non dirmi che stai diventando una femminista incallita!
RispondiEliminaPotesse davvero l'acqua essere così miracolosa... Cos'è un uomo stecco per te? E cosa hai fatto di quel disegno?
RispondiEliminaIo coloro, coloro... e non mi rimangono che i pennarelli consumati in mano. Vorrei tanto sapere che fine hanno fatto tutti i miei disegni. Ti dicono: "Bellissimo, grazie!" E poco dopo lo hanno messo da parte per dimenticarlo. Sbiadito sotto un cumulo di polvere. Non ho mai disegnato per me però.
Inquietante A wolf at the door, ma bella sì. Cosa rappresenta per voi?
@ Portinaio: femminista io? non sia mai! :)
RispondiElimina@True Love Searching: mi chiedi cosa sia un uomo stecco per me. La domanda è talmente impegnativa che magari ci potrei scrivere un altro post. Però mi limiterò a un commento. Un uomo stecco per me può essere riassunto in questa poesia che sicuramente conoscerai:
"Lentamente muore chi diventa schiavo dell'abitudine, ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi, chi non cambia la marca, chi non rischia e cambia colore dei vestiti, chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione, chi preferisce il nero su bianco e i puntini sulle "i" piuttosto che un insieme di emozioni, proprio quelle che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno di uno sbadiglio un sorriso, quelle che fanno battere il cuore davanti all'errore e ai sentimenti.
Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l'incertezza, per inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta nella vita di fuggire ai consigli sensati.
Lentamente muore chi non viaggia, chi non legge, chi
non ascolta musica, chi non trova grazia in se stesso. Muore lentamente chi distrugge l'amor proprio, chi non si lascia aiutare; chi passa i giorni a lamentarsi della propria sfortuna o della pioggia incessante.
Lentamente muore chi abbandona un progetto prima di iniziarlo, chi non fa domande sugli argomenti che non conosce, chi non risponde quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi, ricordando sempre che essere vivo richiede uno sforzo di gran lunga maggiore del semplice fatto di respirare.
Soltanto l'ardente pazienza porterà al raggiungimento di una splendida felicità".
Ecco per me un uomo stecco è un uomo che si lascia morire lentamente...
Che ne ho fatto del disegno? beh, l'ho conservato in ricordo di questo post.
Cosa rappresenta per me quella canzone? Eheheh la risposta sarebbe personale. Diciamo che la conoscevo da tempo ma non l'ascoltavo da un po' e ultimamente l'ho riascoltata la prima di una lunga serie di volte insieme a una persona che reputo speciale.
E per te cosa rappresenta? :)