Del resto il mio cognome è di origine greca e parla chiaro: significa “dotato di ali”. E non ho ancora capito bene se designa di più il mio essere una sognatrice incallita (che non smette mai di credere che un giorno prenderà il volo verso i suoi sogni) o la mia viscerale passione per i viaggi. Comunque sia mi descrive, quindi mi piace.
Ma questi greci, giuro, erano più strampalati di me.
Non esiste al mondo popolo più fantasioso! Loro vedevano una cosa che non capivano, si inventavano una storia, così, su due piedi, e ci facevano anche un dio.
Non si facevano mancare niente.
Se dovessi iniziare a pensare come un antico greco le cose andrebbero più o meno in questo modo: mi sveglio, vedo che il cielo è diventato grigio, sento che l’aria si fa irrespirabile e invece di dare la colpa allo smog e alla dilagante cultura catanese di non usare i mezzi pubblici perché li usano solo i morti di fame e i disadattati, mi invento che il cielo si tinge di questo cupo colore perché qualcuno lassù si è alzato col piede sbagliato e ha deciso che noi poveri mortali ci dobbiamo incenerire i polmoni con i gas di scarico. Poi mi invento un nome per questo essere soprannaturale sadico, lo colloco sul monte Olimpo insieme a tutti gli altri dei, e nei giorni in cui il tasso di inquinamento è più alto e il cielo cambia di nuovo colore, gli immolo due montoni e risolvo il problema del buco dell’ozono! Facile no?
Incredibile ma vero... gli antichi greci ragionavano così.
Per tutti i fenomeni naturali che ritenevano inspiegabili si erano inventati Zeus, il re dell’Olimpo. In realtà questo era il re solo perché era il più matto di tutti: quando si incazzava tirava giù quattro fulmini e polverizzava tutti quelli che gli stavano sulle scatole.
Oddio Zeus è sempre stato il mio sogno! Sei un mito! Prestami tre fulmini, con uno ci faccio fuori il cane indemoniato del vicini che mi aggredisce ogni volta che esco in balcone a stendere i panni, con l’altro i loro gatti in calore che miagolano tutta la notte (ma perché il cane non li divora? Rompe le palle solo a me???) e con l’altro ancora il figlioletto tamarro che invece di andare a scuola ruba gli scooter con gli amici per passare il tempo. Faccio fuori tutta la famiglia e finalmente posso fare sonni tranquilli.
Ma povero Zeus però! ovvio che è venuto su con queste turbe psichiche: fu sottratto dalla madre Rea al padre Crono che voleva divorarlo, poi la madre lo abbandonò in una grotta dentro un monte dove fu cresciuto dalla capra Amaltea. Con un padre cannibale, una madre snaturata e una tutrice capra come doveva venir su questo poveraccio?
Ma Zeus non era l’unico psicopatico dell’Olimpo.
Anche Poseidone, re dei mari, non stava messo bene. Quando si arrabbiava provocava un maremoto, oppure un terremoto, affondava quattro navi e se ne tornava a fare il gallo con le dee, qualcuna la stuprava, qualcuna ci stava.
La battaglia navale l’avrà inventata lui!
Ma Poseidone poveretto era fratello di Zeus e aveva avuto gli stessi genitori, però gli era toccata una sorte anche peggiore: lui era stato davvero divorato da suo padre insieme ai suoi fratelli ed in seguito era stato vomitato grazie a un intruglio che gli aveva fatto bere Zeus con l’inganno.
Ah quando si dice che qualcuno ti sta sullo stomaco!
Come doveva sentirsi un ragazzino vomitato dal padre?
Mi pare il minimo che ogni tanto si mettesse a scuotere un po’ la terra e le acque no? Bisogna pure canalizzarla questa tensione psicologia interna!
Ma la mia preferita è Demetra, dea della terra coltivata .
Lei è il prototipo perfetto della tipica madre meridionale che non accetta la “fuitina” della figlia, non per niente il mito che la riguarda è ambientato a Pergusa (Enna). E’ colpa di Demetra se ogni anno dobbiamo fare il cambio stagione!! Prima della sua ossessione per ritrovare la figlia Persefone, che se la spassava con quel bel tenebroso di Ade, re degli inferi, era sempre estate. Poi, quando la figlia se ne scappò col signore delle ombre questa si fece venire la depressione, le coltivazioni seccarono e alla fine Zeus, non potendo più permettere che la terra morisse, costrinse Ade a lasciar tornare Persefone. Prima di lasciarla andare però Ade la spinse con un trucco a mangiare quattro semi di melagrana magici, che l'avrebbero da allora costretta a tornare nel mondo sotterraneo per quattro mesi all'anno. Così quando Demetra e Persefone erano insieme la terra rifioriva ma, per quattro mesi all'anno, quando Persefone tornava dal maritino, la terra ridiventava spoglia e infeconda.
Ecco spiegato l’alternarsi delle stagioni!
Zeus, possibile che non ti sia venuto in mente di dare a questa povera madre un antidepressivo? Anche Pollon aveva la polverina che sembra talco ma non è! Un po’ di quella non potevi fargliela sniffare? Possibile che per colpa sua non posso mantenere la mia abbronzatura per tutto l’anno? Demetra ha rovinato intere generazioni di madri siciliane con questa ossessione di ostacolare le relazioni sentimentali della figlia! Per colpa sua al Nord ci prendono ancora in giro!
Poi c’era quella arrapata di Artemide, dea vergine della caccia, che si vestiva sempre con una minigonna (svergognata!), gli stivali da caccia (che fanno tanto prostituta della stazione), faretra con frecce d'argento ed arco e si accompagnava a un cane o ad un cervo (e non voglio pensare a come sfogava la sua repressione sessuale con questi poveretti!!).
Il suo problema era che da bambina aveva chiesto al padre Zeus di far avverare alcuni suoi desideri: restare per sempre vergine, non dover mai sposarsi e avere sempre a disposizione cani da caccia con le orecchie basse, cervi che tirassero il suo carro e ninfe come compagne di caccia. Solo che quando fece queste richieste era una mocciosa di tre anni che non aveva fatto i conti con l’esplodere degli ormoni tipico della pubertà, quindi poi, una volta cresciuta, questo ruolo di verginella le stava stretto. Avrebbe tanto voluto darla via in saldo la sua verginità ma ormai aveva promesso di rimanere zitellona e immacolata, per questo se ne andava in giro a scoccare frecce contro le povere verginelle, così anche loro avrebbero avuto la sua stessa frustrazione di rimanere pure!
Però gli antichi greci toccarono il vertice della loro follia quando partorirono dalle loro menti perverse e visionarie la figura di Dioniso, dio del vino e dell’ ebbrezza.
Ma come si fa a concepire un dio alcolizzato???
Per questo adoro gli antichi greci! Loro erano talmente avanti che gli alcolizzati non li chiudevano in una stanza a fare terapia di gruppo, loro gli alcolizzati li piazzavano sull’Olimpo e li adoravano!
E non oso pensare cosa avrebbero fatto con un tossicodipendente, peccato che non ci fosse ancora l’ LSD!
Dioniso, conosciuto anche come Bacco, era un tipo grassoccio con le gambe da capra. Se ne stava seduto con la sua coppa di vino e i grappoli d’uva al posto dei capelli, rideva sempre e cantava a squarciagola.
Se chiudo gli occhi mi immagino questo disadattato che quando gli viene fame tira giù una acino d’uva dalla sua capoccia e riempie quel suo pancione schifoso!
Ma non è tutto!! Quest’uomo dalla dubbia moralità si accompagnava sempre a delle brave donne (le Baccanti), che definirei “di facili costumi” che passavano il tempo a fare orge, a cantare e a ballare fino allo sfinimento in suo onore.
Praticamente noi per onorare Gesù Cristo andiamo a messa, diciamo le preghiere e a Pasqua, se siamo proprio bravi, non mangiamo la carne... gli antichi greci, invece per onorare Dioniso si ubriacavano, ballavano e facevano sesso senza ritegno.
Completamente matti questi greci!
Eppure mi sovviene l'idea che le Baccanti si divertissero più di noi a praticare la loro religione.
Ma è solo un’idea eh!!
Voi forse non l’avete capito ancora ma l’Olimpo fu il primo vero manicomio della storia!
Ed io finalmente so cosa voglio fare da grande: voglio fare la psicologa degli dei greci!!!
Le ali ce le ho, me le hanno incluse loro nel cognome. Io ogni mattina prendo la mia valigetta, volo sul cocuzzolo del Monte Olimpo e spiego a Zeus che ha diritto di essere arrabbiato con suo padre ma che deve imparare a canalizzare la sua rabbia diversamente.
“Zeus, Poseidone, datevi al pugilato, non lo sapete che è un ottimo sport per sublimare la rabbia? La dovete smettere di lanciare fulmini e saette sui poveri mortali e di affondare le navi!”
“Demetra lascia che tua figlia Persefone abbia la sua vita coniugale, non ti immischiare! Non lo sai che sulle suocere come te ci fanno le barzellette? E’ questo che vuoi?”
“Artemide trovati un uomo, i bassotti non sono buoni compagni di letto, se ti prende Freud e scopre di questo tuo vizietto finisci su tutti i manuali di psicologia!”
“Dioniso ecco il numero degli Alcolisti Anonimi, fatti 10 sedute e poi ci rivediamo”
Olimpo aspettami, sto arrivando!
E poi dicono che per gli psicologi non c’è lavoro.
E’ vero... ma questa regola vale solo per quelli senza fantasia!
Silvia
Questo post puzza di Feta! AHHAHHAHAHAHH
RispondiEliminaRimani in Italia non andare in Grecia!!!
Non so nulla di te a parte quello di cui racconti, ma leggendo ho capito che sei un genio!
RispondiEliminaGuarda che ai tuoi dei l'olimpo stava stretto e si sono trasferiti tutti sulla terra. Ma come, non te ne sei accorta? Eppure ne frequenti tanti. Datti da fare, c'è tanto lavoro. In quanto alle tue ali però curale sempre, non perderle mai, e ti porteranno lontano.
RispondiEliminaIo il mio Olimpo ce lho proprio qui sulla terra...ognuno di noi ne ha uno. Sono io a decidere chi banchetterà della mia vita, chi, invece, ne potrà sentire soltanto gli odori ed immaginarsi le pietanze. E' abitato da persone fantastiche; sono propio loro che addensano la mia vita... Se dovessi dare un valore alla vita di una persona la immaginerei proprio come quella di un regalo...Puoi addobbarlo con la migliore carta e nastro che si sia mai vista...ma prima o poi dovrai aprirlo per scoprirne il contenuto....La mia vita è come una scatola regalo...trasparente però...si perchè mi piace ostentare le persone che ne fanno parte... Una di queste è Silviuccia... conosciuta per la prima volta un soleggiato pomeriggio d'ottobre; correva l'anno 1995. Era lì con suo caschettino biondo e gli okki di un azzurro che ti guardavano dicendoti: Ciao!! Sono passati appena 14 anni, ma se chiudo gli occhi par di sentire ancora il calore del sole di quel caldo pomeriggio nella stanza delle Kugies...l'inizio di un'amicizia sincera....mai intaccata perchè vera....talmente vera che in questi 14 anni chi non ha abitato sul monte Olimpo lha sempre vista con okki da comune mortale...pazienza... nn tutti possono vivere al 7° cielo.. sai che casino!!! Ti voglio bene :******
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