
Inizierò con lo spiegarvi il motivo per cui questo blog si chiama così.
Perchè mi sta a cuore precisare subito che mi chiamo Silvia, anzi che non mi chiamo Candy, e che Silvia (al femminile) è un nome bellissimo!!!
Il mio soprannome mi è stato cucito addosso quando ero ancora molto piccola. Ho imparato ad arrampicarmi sugli alberi subito dopo aver imparato a stare in posizione eretta. Questo faceva di me non una semplice discendente delle scimmie, ma una vera e propria scimmia.
E infatti mia zia, che è una che le cose non le manda certo a dire, decretò dopo un nanosecondo: lei si chiamerà BERTUCCIA!!! Nessuna pietà.
Nessuna pietà nonostante il mio aspetto di angelica bambina bionda e boccolosa con tutte le carte in regola per fare il pagetto dell'iconografia classica e stare gloriosa alle spalle del Padre. No!!!! Io ero diventata Bertuccia. Del resto io mi arrampicavo sull'albero di albicocco del nonno pensando di dover fare la cronoscalata fino al ramo più alto per poi buttarmi giù e sollevare abbastanza terra che a fine giornata sembravo una cotolettina impanata. Mi pare di aver visto un paio di volte mia madre tenere in mano la bottiglia di ammoniaca, perplessa, indecisa se usarla per togliermi tutta quella sporcizia di dosso senza essere accusata di tentato omicidio per aver immerso una mocciosetta nera nera nell'acido.
Diciamocela tutta, la mia intelligenza di certo non superava quella di una bertuccia... ed inoltre le mie cronoscalate dell'albicocco avvenivano sempre sotto gli occhi terrorizzati di mio nonno che minacciava di farsi venire un ictus a causa della sua ipertensione se non fossi scesa immediatamente. Solo dopo anni capii che in fondo ciò che gli interessava era che non mangiassi le sue albicocche... poi certo che i bambini hanno i traumi infantili!!!
Per fortuna il mio soprannome ebbe vita breve.
Negli anni ottanta, infatti, spopolava il cartone animato di quella sfigata, sempre allegra, amica dei procioni, bionda e boccolosa scalatrice di alberi di Candy Candy. Alla visione di questo allegro cartoon mio padre non potè fare a meno di cogliere l'occasione di rimpiazzare il mio orrendo soprannome scimmiesco con quel doppio nome carino che rimandava tanto alle caramelle quanto al frigo che avevamo in cucina.
Ero diventata Candy Candy... sempre meglio di Bertuccia.
Il mio nuovo soprannome mi calzava proprio bene: in 2 paroline descriveva il mio carattere vivace, i miei boccoli biondi e il mio "vizietto" di arrampicarmi sugli alberi (che faceva sempre un pò disadattata orfana alla Candy ma almeno non faceva più ritardata mentale che non si è mai evoluta ed è rimasta scimmia).
Passarono così gli anni della mia infanzia tra un sorridente Candy scendi giù dall'albero e un minaccioso Silvia basta se non scendi dopo facciamo i conti!!!
Passarono così tanti anni che mia madre smise di acconciarmi i capelli come la mia sosia sfigata e mio padre si limitò a chiamarmi Candy solo nei momenti in cui raccontava quanto fossi vivace da bambina.
Candy, ti avevo uccisa finalmente!!! Eri una presenza ingombrante con tutta quella sfiga che ti portavi dietro neanche fosse la scia di Chanel n°5. Orfana, abbandonata anche dalla migliore amica, con due fratellastri indemoniati che non sapevano di avere anche Regan come sorellastra, e con quel Terence, bello e dannato, che appariva e poi spariva come un coniglio bianco in un cilindro. Ahahaha E L I M I N A T A !!!
1°giorno di Università:
A: piacere Adriano.
R: piacere Renzo.
G: piacere Giordana.
S: piacere mio ragazzi io sono Silvia.
G: come hai detto?
S: Silvia
G: Candy vorrai dire... sei uguale!!!!
Ahahahahah risata di gruppo sotto i miei occhi frastornati e perplessi.
Da allora fu tutto chiaro: Candy era immortale.
Silvia
Perfetto ho un bel cartone per te ( http://imc2000.altervista.org/multimedia-onlineifc.html ) Ciao e Buon Lavoro.
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