mercoledì 11 novembre 2009

Il ritorno di Ulisse nell'anno 2009.

                                               Catania 10 Novembre 2009

Ogni adolescente ha i suoi miti, anche io avevo il mio! Mentre le mie amiche sbavavano per i Take That e si strappavano i capelli per Nick dei Backstreet Boys, mentre loro si vestivano come quelle oche di Non è la Rai e leggevano il Cioè io avevo deciso che il mio mito era lui, l’uomo dal multiforme ingegno: Ulisse!


Si lo so che sembra l’idolo di una ragazzina che in seguito svilupperà dei seri disturbi di personalità, ma giuro che sono quasi normale: la mia unica ossessione è che le ante del mio armadio scorrevole siano sempre perfettamente chiuse. Si può vivere con questo disturbo!

Lui era così arguto, così audace, così furbo! E’ stato un colpo di fulmine!
Altro che “Tre metri sopra il cielo”, io leggevo l’Odissea!
E sognavo di incontrarlo, di poterci parlare!
“Ulisse come ti è venuta in mente quella genialata del cavallo di Troia? E come glieli hai ficcati tutti quei maschioni in armatura lì dentro?”
“Manda un cavallo di Troia anche a me che sistemo la vita sentimentale di tutte le mie amiche single che giocano a fare le sfigate alla Sex and the City!”
“Ulisse molla quella serva di Penelope, che dignità ha una che ti aspetta per dieci anni mentre tu ti spupazzi le ninfe e le maghe!”
“Scegli me!”

Ho sognato del suo sbarco in Sicilia, nel duemilanove, ci sarei stata io ad accoglierlo!
Ma poi ho avuto questa intuizione. Ulisse, che sbarca per la seconda volta nelle coste della mia terra, vestito di stracci e con un equipaggio di uomini devastati dalle tempeste provocate dall’ira di Poseidone, su una nave che somiglia tanto alla barcarola dei profughi albanesi, sarebbe sembrato di certo alla guardia costiera un clandestino da rimpatriare!
“Oddio Ulisse, non c’è futuro per noi!”

Al suo arrivo sarebbe successo più o meno questo:
“Si identifichi!”
“Sono Ulisse, re di Itaca”
“Si e io sono Napoleone Bonaparte!”
“E chi è Napoleone? Uno spartano?”
“Ho detto si identifichi!”
“Sono Nessuno, l’ultima volta che sono approdato in questo golfo, ho usato questo nome, mi riconosce? sono l’uomo che accecò Polifemo!”
“Se lei è Nessuno come la riconosco? Almeno inventi un nome falso come fanno tutti gli altri. Appuntato intanto scriva che il signore si chiama Itaca Ulisse!”
“Si identifichi lei e si prostri al mio cospetto, io sono il re di Itaca! Lei è forse uno dei Proci, che assediano il mio regno e insidiano la mia sposa?”
“Frocio ci sarà lei! Appuntato scriva! Reato di clandestinità e oltraggio a pubblico ufficiale e lo spedisca dritto alla visita medica, anzi psichiatrica, che a questo il viaggio ha dato alla testa più che a tutti gli altri!”

Io lo sbarco del mio unico eroe l’ho immaginato così visto che corrono tempi in cui ce ne freghiamo delle storie degli altri, e se gli altri sono clandestini poi possono tutti chiamarsi nessuno, tanto li trattiamo esattamente come se fossero nulla, nemmeno degni di essere chiamati uomini! Non abbiamo voglia di ascoltare, mettiamo le etichette sulle loro pelli come fossero scatole di pelati: “senegalese” “albanese”, “marocchino” e li rimandiamo in patria o a raccogliere pomodori per tre euro l’ora nelle nostre campagne. Che ce ne frega delle loro vite, dei loro ricordi, della loro memoria e della loro dignità, delle loro donne lontane e dei figli che non vedranno crescere?

“Si identifichi”
“Sono Ulisse re di Itaca, ma si identifichi lei piuttosto! perché è vestito di bianco? E’ un filosofo ateniese?”
“Sono un medico e adesso scriviamo schizofrenia nella sua cartella, poi lei si prende 2 pilloline di Xanax ed entro una settimana la rimandiamo a casa!”
“Non potete farlo! L’ira di Poseidone mi perseguita da dieci anni, lui non permetterà il mio ritorno in patria!”
“Bene aggiungiamo anche tendenze paranoidi, crede di essere perseguitato!”
“Il mio regno è stato invaso dai Proci, loro vogliono usurpare il mio trono e prendersi mia moglie.”
“Ah bene, manie megalomaniche, pensa di essere un sovrano!”
Ho vagato in lungo e in largo per il Mediterraneo, ho udito il canto delle sirene e ne sono uscito vivo.”
Allucinazione uditiva, tipica delle psicosi.”
“Ho combattuto contro due terribili mostri, Scilla e Cariddi.”
Allucinazione visiva
“Sono stato posseduto per un anno dalla maga Circe, che trasformò i miei uomini in porci, e da lei ho avuto un figlio.”
Dipendenza sessuale.”
“Ho spiato svestito le ancelle giocare a palla semi nude e ho flirtato con Nausicaa.”
Vouyeur.”
“Nella terra dei Lotofagi ho mangiato il loto, un frutto maledetto che mi ha fatto dimenticare la via del ritorno.”
Amnesia anterograda.”
“Ad Acitrezza ho accecato con un palo il ciclope Polifemo dopo averlo fatto ubriacare”
Sociopatico.”

Povero Ulisse, non capiscono niente questi inetti!
Ti salvo io! Tu sei il mio unico amore!

“Ti porto a vedere i faraglioni che ti ha tirato Polifemo, sai che possiamo andare lì a farci un bel bagno e a prendere il sole?”
“Non posso, i Ciclopi saranno lì ad attendermi, il loro sangue ribolle di vendetta!”
“Tranquillo Ulisse, i Ciclopi non ci sono più, ci sono i catanesi in vacanza, al massimo ti offrono una caponata e una fetta di anguria, pranzano così anche quando vanno al mare!”
“Polifemo ha mangiato tre dei miei uomini!”
“Si ma poi è morto”
“Si ma i suoi compagni no”
“A Uli’, uomo dal multiforme ingegno, non mi sembri nemmeno tu! siamo nel 2009, abbiamo altre piaghe sociali... il razzismo, l’omofobia, Berlusconi, Uomini e Donne, la crisi, i leghisti, il Grande Fratello”.
“Polifemo è grande fratello!! lui gigante con un occhio solo!!”
“Allora senti Ulisse, ti ho detto che puoi stare tranquillo, andiamoci a mangiare una granita ad Acitrezza, andiamo al Mithos!”
“Mithos? Finalmente una parola che conosco, è greco!”
“Si è greco, ma scordati la cucina tipica greca, è un bar, se non vuoi la granita ti prendi il caffè!”
“Non capisco... l’ultima volta che sono venuto qua ho rubato latte e formaggio ai Ciclopi, loro si cibavano di questo, ho accecato Polifemo, ho legato i miei uomini alla pancia degli ovini e li ho fatti scappare. Gli ovini non ci sono più? Non si può avere latte di pecora?
“Non credo, forse una tazza di latte di mucca, ma fidati, la granita è più buona!
“Voglio tornare a casa dalla mia sposa!”
“Ulisse, ti ho aspettato per millenni e tu che vuoi fare? tornare da quella donna senza colonna vertebrale?”
“Lei di giorno tesse la tela e di notte la disfa aspettando che torni!”
“La classica donna zerbino! a casa a fare la calzetta mentre il marito se la spassa con le ancelle!!”
“Macché zerbino, questo è amore!”
“Ulisse tu il resto della storia non lo conosci, quando torni in patria, uccidi tutti i Proci e ti riprendi tua moglie ma sei un vecchio decrepito e ti riconosce solo il tuo cane Argo. E’ questo che vuoi?”
“Meglio vecchio che trattato come un matto! E poi i cani sono meglio di certi uomini! Non ci vado al centro di prima accoglienza! Non la voglio la cittadinanza italiana!”

E come dargli torto?
La maga Circe invece di accoglierli, aveva trasformato i suoi uomini in porci e Ulisse aveva imparato bene che cosa significa essere uno straniero in una terra ostile...com’è sempre attuale Omero! Anche noi riserviamo la stessa ospitalità a chi arriva da terre lontane, li trasformiamo in porci, li rinchiudiamo e calpestiamo la loro dignità. Ogni pedata è un calcio alla loro storia. Una storia che è come un rumore assordante, stridente, che non conviene sentire perché fa male alle orecchie.
Hai ragione mio caro Ulisse, torna nella tua terra dalla tua paziente sposa.
Questa Italia così com’è non sarà non sarà mai “casa” per nessuno.
E tu mi hai ancora una volta insegnato qualcosa.

Visto? L’Odissea non è una lettura per adolescenti disadattati!
Federico Moccia che vi ha insegnato?

Silvia

6 commenti:

  1. Che strana sensazione vedere che la piccola candy è cresciuta e si è innamorata di Omero.
    Dove è finita la piccola fotocopia di noi tutti nascosta dietro un viso angelico?
    Ma sei proprio tu ? La stessa bambina che per attirare l’attenzione mi ha rovinato una giornata
    di mare perfetto decidendo di aspettare una domenica intera per nascere di Lunedi’ : solo per risultare ricca di fantasia , di interessi , sognatrici e …lunatica? E mi viene il sospetto solo, per evitare di essere calma e serena come i nati della Domenica? Sei tu la stessa nipote che da piccola prima di rompere qualcosa decideva con apparente calma , ma io direi con moderata perfidia : “etto si” etto no” “ etto si ” .
    Ebbene sei tu e sai cosa mi da la certezza assoluta : il mio armadio ad ante scorrevole . Anche io sono capace di alzarmi dal letto se le ante del mio armadio scorrevole non sono perfettamente chiuse. Oddio sei proprio mia nipote. Ma si dai Silvia forza , continua a scrivere : “ Si può vivere con questo disturbo! “ Ma non si può vivere in un Italia cosi arrogante e poco ospitale.

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  2. Oddio sei proprio mia zia!

    Ci sei riuscita a metterle il commento al posto giusto! Brava!
    e comunque zietta non dirmi che dopo 27 anni ti devo ancora una giornata di mare? eheheh
    Ti adoro!

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  3. Ho capito adesso...ci hanno separato alla nascita!
    Ti propongo uno scambio di post! Io ne regalo uno a te e tu ne regali uno a me!

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  4. @Portinaio: Ti regalo tutti i post che vuoi, anche tutto il blog!!

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  5. Questo pezzo è fantastico, complimeti per l'idea, davvero geniale... accostare la mitologia alla psicologia condendo il tutto con un'ironia spiccata e con un'attenzione al sociale leggera ma allo stesso tempo profonda. Non avevo idea dell'esistenza di questo blog ma da ora in poi lo aggiungerò ai preferiti...

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