mercoledì 28 aprile 2010

Vortici di Vita.

L’inerzia va fortissimo. La gente proclama cambiamenti e rivoluzioni salvo poi rimanere uguale a se stessa. Del resto lasciar intendere che si è pronti a provvedere pare renda più interessanti. Sbandierare la bandiera del cambiamento possibile e piantarla in territorio nuovo ti fa sembrare un conquistatore. Ti fa sembrare uno in grado di ridefinirsi, riprogettarsi, una, cento, mille volte. Vuoi mettere col dichiarare d’avere una deficienza? Vuoi mettere con la noia di cucirsi addosso una mancanza? Vuoi mettere col dolore di tamponare un ferita narcisistica con l’alcol?


E intanto le ore passano e noi con loro e con loro le ere. E certa gente sarà sempre in grado di riconoscersi allo specchio.

Io invece la mattina ho bisogno di guardarmi bene bene per riconoscermi. E’ il prezzo da pagare se ci si vuole sovvertire.

Eh si, l’inerzia va fortissimo: i corpi vecchi sono meglio dei nuovi, le vecchie idee meglio delle nuove, la stasi meglio del dinamismo. Il rischio è pericolo e mai possibilità. Le rivoluzioni interiori sono solo proclami e i volti degli inermi sono solo smorfie risolute, sono maschere di cartapesta immobili e grottesche.

Io non amo l’inerzia. Io sono per i Vortici di Vita.

Silvia. 28/04/2010

5 commenti:

  1. Sagge parole, Silvia. Il problema resta però quello che la gente si dice sempre pronta al cambiamento e poi oppone una resistenza inaudita. La domanda che mi pongo in questo caso è: come sia possibile cambiare? ma farlo davvero, non lasciare che sia un'aspirazione!!!

    Perchè la gente non vuole spendere nemmeno 5 minuti davanti allo specchio per riconoscersi mentre, magari, lo fa per mettersi in viso una maschera che non gli appartiene?
    Ti lascio con questa riflessione, magari mi darai la tua opinione...

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  2. io spendo troppo davanti allo specchio...ma che ne ai Candy tu non hai la barba :-P
    Forse?

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  3. Solito fratello catastrofico che faresti bene a non assecondare9 maggio 2010 alle ore 19:33

    Forse se ci guardassimo meglio allo specchio capiremmo che non è cambiato niente, e che le rivoluzioni interiori sono una bufala tanto quanto quelle esteriori. Non si impara da una storia millenaria, figuriamoci da una vita così breve. E così si progetta, credendosi gli eroi di se stessi, padroni del proprio destino. Che poi, quale sarebbe questo destino? Cambiare?

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  4. @Fratello catastrofico: io invece t'assecondo che tu sei saggio, tanto tanto saggio... altrimenti non scriveresti cose come questa: "Non si impara da una storia millenaria, figuriamoci da una vita così breve".

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