Catania 2 Aprile 2010
Dicono che questa è la prima generazione di trentenni che sta peggio dei loro genitori. Senza andare troppo lontano, mio padre alla mia età aveva già il suo bel posto all’Ausl. Mia madre non era messa tanto bene lavorativamente ma aveva scelto di darsi alla nobile arte della procreazione e di lavorare dopo, quando i suoi figli avrebbero iniziato a masticare non solo pappine ma anche cannellini di zucchero (rinomatamente duri come le pietre).
Ed effettivamente così era stato: un bel giorno, quando il mio fratellino aveva masticato il suo primo cannellino decretando che non gli piaceva (pazzo), aveva partecipato ad un concorso e aveva avuto anche lei il suo bel posto statale. Cose che oggi stanno nei sogni. Cose che oggi uno anche se le sogna l’indomani manco se lo ricorda ché il processo di rimozione l’ha capito che c’è bisogno d’attivarsi meglio che può per risparmiarti pure l’illusione di un sogno.
Io, alle soglie dei ventotto, me lo chiedo ogni giorno cosa farò da grande. E, siccome uno quando sogna deve sognare in grande, mi immagino a fare qualcosa di veramente straordinario… tipo, che ne so, essere la prima donna che mette piede su Plutone, dice: “Bedda Matri Santissima questo è un passo nicu nicu per la donna ma ranni ranni pì l’umanità”, e ci pianta la bandiera della Sicilia, va a pranzo con gli Alieni, gli consiglia un buon chirurgo plastico per le orecchie a punta, lo stesso dermatologo di Jacko per schiarire la pelle, ché il verde non dona molto nemmeno a loro nonostante siano alieni, e quattro buoni negozietti dove fare shopping senza spendere un capitale… ché non è bello andarsene in giro tutti ignudi con gli attributi extraterrestri bene in vista.
Poi, però, smetto di delirare e penso che mi ci vorrebbe una bella laurea in astrofisica per fare questo e, siccome io e la fisica abbiamo da tempo divorziato, dopo esserci tirate i coltelli al tempo del liceo, ho pensato che gli alieni dovranno accontentarsi di un’altra personal stilist.
Una volta (QUI) ho creduto pure d’aver trovato la mia strada: volevo fare la psicologa degli dei greci e trasferirmi sull’Olimpo. Solo che non avevo considerato che quelli oramai sono solo idoli di pietra, che nessuno ci crede più e quindi, quelli, devastati dalla perdita d’autorità e potere che è conseguita all’avvento di Cristo si sono estinti come i dinosauri, senza però nemmeno lasciare un fossile da poter (psican)alizzare.
E poi mi chiedono perché non sono credente: Cristo s’è preso il mio futuro… non serve aggiungere altro.
E così ancora io non ho capito che strada prendere. Diciamo che per lo più sogno di fare la scrittrice. Di scrivere un best seller e diventare straricca. In alternativa mi accontenterei anche di lasciare la narrativa come hobby e fare la giornalista. Solo che poi non vorrei finire venduta a giornali dell’altro schieramento politico. E per “altro” chi mi conosce sa cosa intendo. Del resto se mi metto a fare la giornalista nei giornali che dico io potrebbe andare a finire che gli “altri” tagliano i fondi con qualche bel decreto e il giornale rischia di chiudere. Tipo, oggi, per esempio, io non vorrei essere una giornalista de “il Manifesto” ché non vorrei trovarmi a scegliere un divano che si abbini bene alla pietra lavica di uno qualsiasi degli archi della marina che ho scelto come casa.
Però, nella devastazione regalatami dall’incertezza del futuro, l’altro giorno mi s’è illuminata una lampadina.
Giorno 29 marzo, tornando da una splendida cenetta consumata tra i libri di Tertulia, più torta strepitosa, più cineforum con tanto di film in bianco e nero (che fa tanto intellettualoide di sinistra), ho aperto il sito di Repubblica e ho dato un’occhiata ai risultati elettorali. Dopo un primo sussulto di rabbia e amarezza ho pensato a tutti gli anni all’università passati a leggere articoli sul pensiero positivo. Dovevo assolutamente pensare positivo!
Ma niente, ero troppo disgustata. Me ne stavo imbambolata sul divano a fissare il monitor, leggere di Berlusconi che si diceva già pronto a iniziare il suo cammino sulla strada delle riforme:
“Prima di ogni cosa procederemo con la legge sulle intercettazioni,
gli Italiani la aspettano da troppo tempo”
e mi chiedevo quali italiani aspettassero ‘sta legge con trepidazione. A me, per esempio, non è che mi interessi molto se vengo intercettata mentre parlo con mia madre di che cosa ho mangiato oggi a pranzo.
“Cavaliere, ho mangiato crackers, mia mamma s’è arrabbiata: dice che devo mangiare la pasta, che sono troppo magra. Tu hai qualche altro consiglio alimentare da darmi? E non dirmi di smettere con la nutella che m’è rimasta solo quella!”
Poi vedevo immagini della Polverini che salutava col buon vecchio saluto romano una massa di decerebrati ululanti.
Me ne sono andata a letto pensando a come quella massa potesse essere così stupida: ho azzardato ipotesi psicologiche applicate alla politica… tipo che i popoli hanno ciclicamente bisogno di autodistruggersi con dittature, guerre e quant’altro per poi risorgere dalle loro ceneri… un po’ come gli uomini, che Freud nelle sue ultime teorizzazioni diceva essere mossi da una pulsione primordiale, detta “di morte”, che li portava a farsi inconsciamente del male e a trarne sadicamente piacere.
Insomma, me ne stavo immersa nelle mie menate psico-filosofo-politiche quando, all’improvviso, ho capito cosa avrei potuto fare da grande. Ho capito che bisogna smettere di sognare se si vuole portare a casa il pane. E così mi sono chiesta cosa oggi andasse di moda e, siccome l’ultima immagine che avevo di fronte era quella dei decerebrati ululanti, è a loro che ho pensato. Loro hanno nettamente bisogno di chili e chili di salame, prosciutto, mortadella (no magari la mortadella la rifiuterebbero perché di prodiana memoria) speck e porchetta da mettersi davanti gli occhi in modo da poter continuare a non vedere quello che io vedo benissimo nonostante mi manchi una buona manciata di diottrie.
E quindi io ho pensato che da grande farò la salumiera. Così non rischio di rimanere mai senza lavoro ché tanto l’ha capito anche un bambino di dieci anni (con genitori di sinistra) che con la storia di “Highlander ultimo degli immortali” ci avevano fregati tutti.
Highlander aveva un fratello nano che di cognome fa Berlusconi. Questo è evidente.
Lo so che qualcuno potrebbe darmi della “venduta” e accusarmi che così facendo incremento questo ignobile sistema che vede uno solo guidare tutta l’informazione italiana con quattro fedeli scagnozzi ad aiutarlo. Però, ecco, pensateci bene: io venderei solo affettati, poi ognuno con quelli fa quello che gli pare. C’è chi se li mangia, c’è chi se li mette a mo’ d’occhiali. Ecco, magari gli ottici… loro si che potrebbero avere qualcosa da ridire…
Del resto portare il pane a casa è importante, mi sono detta, e io lo porterei sempre bello imbottito. Così, nel caso la legge sulle intercettazioni non dovesse essere approvata, il fratello nano di Highlander non avrebbe niente da ridire sulla mia alimentazione ché già, giuro, mia mamma basta e avanza!
Aggiungerei che tale miglioramento, qualora lo fosse (e su questo ci sarebbe da scrivere un altro post), non credo proprio sia sostenibile.
Silvia.
Perchè non inizi a sognare attorno all'idea di un caffè letterario ( o meglio ancora alla "casa della granita" ) con il valore aggiunto delle tue consulenze psicologiche?
RispondiElimina@ Carmela : concordo,
RispondiElimina@ Silvia : eccoti un menu tipo di pscico-dolci :
-Compulsiva al pistacchio
-Gianduiata schizoide
-Freudiana alla ricotta
-and last but not least, cannolo ciclotimico con una bella spruzzata di cannella!
Beso.
Bacio
@Il Dandy: mi hai fatto morir dal ridere!
RispondiEliminaIo ci aggiungerei l'antidepressiava alla nutella!! ;-)
Bella la teoria dei popoli che sono mossi dalla stessa pulsione di morte che muove gli individui. Credo che in letteratura ci sia qualcosa al riguardo...
RispondiEliminaNon sono molto d'accordo con la tua idea di fare la salumiera, ti ho già detto in cosa ti vedo bene io e ogni volta che leggo quanto scrivi riconfermo quanto ti ho già comunicato!
@ Il Dandy: aggiungiamo anche "La paranoica in crema d'arancia"! Bella trovata!
A volte, quando decidi d'andartene a dormire e chiudere finalmente gli occhi, che la serata è stata lunga e piacevolmente spossante, qualcuno te li apre improvvisamente regalandoti un interessante nuovo spunto di riflessione.
RispondiEliminaRiporto per filo e per segno un commento che mi ha lasciato ieri una persona e spero che non me ne voglia. Lo faccio per due motivi: perchè mi sembra doveroso rettificare e perchè credo che se tutti ci mettessimo a regalare nuovi spunti di riflessione invece che uova di Pasqua questo mondo girerebbe decisamente meglio:
"Penso che questo sia un spunto interessante per riflettere su quanto facile sia distorcere la verità, e quanto delicata la percezione della gente... da una parte e dall'altra, a quanto pare.
http://tv.repubblica.it/home_page.php?playmode=player&cont_id=44729&ref=search
7 ore fa · "
Detto questo ci sarebbe forse da scrivere un altro post e lo farei pure se non fosse che me ne devo andare dai miei genitori a spaccare uova, che è un duro mestiere ma qualcuno deve pur farlo!!
Ringrazio la persona che mi ha donato il nuovo spunto di riflessione e auguro a lui e a tutti voi che mi leggete Buona Pasqua!
Silvia.
Te ne voglio sì invece, la potevi almeno correggere prima di incollarla qua... :p
RispondiEliminaGrazie per il grazie... si fa quel che si può. Recupero un po' di punti spunti, anche se sei decisamente in vantaggio. Bacio :)
@ Antonio: Sai che non me ne ero accorta? Consolati, anche nel mio post c'era un errore e me ne sono accorta dopo un giorno! ;-)
RispondiEliminaAspetto sempre nuovi interessanti spunti... mi piace questo scambio!
Bacio ;-)
Che dire... la vivacità di questo blog coinvolge sempre. Rettifiche, precisazioni, interessanti scambi e... sorrisi! Quelli non ce li fai mancare mai!
RispondiEliminaGrazie Silvia, Buona Pasqua anche a te!!
Katia.