lunedì 21 dicembre 2009

L’aereo non ci fa paura (e il neurone è uno solo e non collabora!).

                                                                         Volo Catania–Milano 5 Dicembre 2009.

L’aereo non ci fa paura a me e alla Kugy. E attenzione! Se volete potete organizzare un requiem per la lingua italiana deceduta in seguito all’uso spropositato delle "K" che fanno gli adolescenti. E mettiamo bene in chiaro che io delle "K" non ne abuso... che le odio come i sassolini nella scarpa e mi sembrano blasfeme come una bestemmia nella Casa del Signore... che l’Italiano io lo venero e il dizionario è la mia Bibbia. Ma per la Kugy un’eccezione me la concedo, perché i nostri discorsi lungo la tratta Catania - Milano sono adolescenziali, quindi stupidi, quindi insensati, quindi sconnessi.


L’aereo non ci fa paura a me e alla Kugy -dicevamo- e il delirio che segue non è frutto della fifa da volo, no! E' frutto di due menti che funzionano con un solo neurone, che se lo tengono 2 minuti ciascuno e se lo passano come se lo stessero palleggiando... che è evidente a tutti che nessuno in due minuti è in grado di partorire un discorso ben articolato, figuriamoci Kugy&Kugy che non ci sono riuscite mai... nemmeno in 25 anni!
E se vogliamo dirla tutta Neurone non collabora nemmeno e cerca costantemente una via di fuga perché pare stia scomodo negli anfratti cerebrali, voglia un cervello con piscina e si senta sprecato in ambedue le teste e pare pure che stia organizzando una rivoluzione subdola e solitaria per bruciare del tutto le nostre menti. Questo maledetto sovversivo, non lo si può nemmeno punire con la pena di morte, che uno ne abbiamo e ce lo dobbiamo tenere ben stretto prima che ci minacci di diventare tumorale!

Silvia: “Questo volo sembra infinito, dovrebbero inventare il teletrasporto”
Kugy: (Passami Neurone) “Figata Ku! Il teletrasporto! come ti è venuto in mente?
S: (Neurone please!) “Ho delle idee geniali io, dovrebbero internarmi, solo un altro pazzo come me può capirle! mi sento incompresa in questo mondo di gente normale, quando arriviamo a Milano non voglio una camera d’albergo ma una d’un reparto psichiatrico, di quelli con la gomma alle pareti che così dormiamo spiaccicate nel muro come l’uomo ragno!”
K: (Dammi sto Neurone non te lo puoi mica tenere sempre tu!) “Ma che dici! Il teletrasporto sarebbe bellissimo, sai come me lo immagino Kugy? Che nelle maggiori città (Certo non in tutte! Per esempio in Sicilia sarebbero solo a Catania e a Palermo) ci siano come delle cabine telefoniche, però per il teletrasporto, con un mappamondo dentro che tu pigi un bottone e scegli la destinazione desiderata e OVVIAMENTE ti materializzi in un’altra cabina... per esempio a Parigi!
S: “OVVIAMENTE è un avverbio che merita rispetto Kugy, non si spiattella qua è là rubandogli la dignità!”
...............
K: “Ma che fai? Scrivi?”
S: “Si, scrivo. Passami Neurone che mi serve per mettere insieme due parole!”
K: “E che scrivi?”
S: “Questa cosa che hai detto merita un post nel mio blog...”
K: “No ti prego! Cosa stai srivendo Ku?? Fammi leggere!! Fammi leggere!! Sembri una psichiatra! Sono in analisi e non me ne sono accorta?”
S: “Kugy non aggiungere altro che i post sul blog aumentano ogni volta che apri la bocca! Neurone ce l’ho io e non te lo cedo, quindi serra i denti prima che peggiori la situazione”.
K: “Fuck you... fuck you very veryyy muuuuuuchhhhh”
S: “Che canti?”
K: “La canzone della Allen, conosci?”
S: “Siamo di grandi cantautori oggi, eh?”
K: “Che c’è non posso nemmeno canticchiare in santa pace che c’è il grande fratello psichiatra che mi analizza?”
S: “Ho fatto psicologia non psichiatria...”
K: “E’ la stessa cosa!”
S: “Ah si? E allora se ti viene un infarto vai da un otorino laringoiatra non da un cardiologo, è la stessa cosa!”

K: “Sai che pensavo?”
S: (No! Non pensare che Neurone ce l’ho ancora io!)
K: “Che questo giubbotto da figlia di papà è perfetto per te!”
S: “Grazie! Ma perché è perfetto?”
K: “Perché è color melanzana...”
S: “Mi stai carinamente dando della melanzana?”
K: ???
S: “Ti sembro un ortaggio io? Eh?”
K: “No, ma ti ci trasformerai di sicuro, ti ricordo che esistono altri alimenti oltre alle melanzane e che, oltretutto, nella granita non ci stanno bene!”
S: “E con questa Neurone te lo scordi!”

Coro di bambini seduti due file davanti:
“Winx sei magica
  Winx tra le stelle sei
  Winx un raggio di luce, un fuoco...
  SOTTO IL SEGNO DI WINX!!!!”

S: “Voglio sopprimere questi bambini!”
K: “Tutti?”
S: “Si! Non è possibile che cantino fino a Milano la canzone delle Winks, non li tollero! Dammi Neurone...Li odio, falli stare zitti o li faccio fuori tutti!!!”
K: “E che sei il corrispettivo femminile di Spatuzza???”
S: “Oddio ku! No! Io li voglio sopprimere amorevolmente, senza sofferenza!”
K: “Sopprimere amorevolmente mi sa di ossimoro...”
S: “E che è un nuovo gusto di gelato? Sicura che non sa di fragola con panna?”
K: “No! Sa di ossimoro! Si si! Ossimoro si dice!”
S: “Kugy questi verbi alla fine della frase!!! Perdio, stiamo andando a Milano!!! evitiamo di fare le terrone di origine controllata. E poi lo sanno tutti che all’inizio fu il Verbo!”
K: “E il soggetto viene dopo? Dici che dobbiamo stare attente anche alle Ddoppie?”
S: “Si!! Dico che dobbiamo stare attente e che magari è meglio se ci alleniamo fintanto che siamo sull’aereo, non è bene arrivare impreparate che i miei amici di Milano ci mettono 2 e ci mandano a casa con una nota da far firmare alla mamma.”

Segue un buon quarto d’ora di allenamento alla lingua italiana che si conclude così:

K: “Basta! Non ne posso più, parra comu mangi! (parla come mangi)!!”
S: “Quando si mangia non si parla!”
K: “Avanti va, ora tagghila! (Dai piantala!)”
S: “No Kugy, io la bocca non la apro a Milano, mi vergogno!”
K: “Siciliana omertosa, parliamo di cose serie, io la dDoccia me la faccio prima di te quando arriviamo in hotel e la gGonna non me la metto che nel continente freddo c’è!”
S: “Ora una cosa te la dico io Kugy, e te la dico in siciliano che certe volte le origini tornano con prepotenza, e non si possono contrastare: se non parri bbona t’abbiu do finescrinu! (se non parli bene ti butto dal finestrino)!”

Chi volesse può lasciare una donazione per i nostri cervelli, per le coordinate bancarie siete pregati di contattarmi in privato.
Ah...se vedete in giro il nostro neurone vi prego di metterlo dentro una boccia sottovuoto e di recapitarcelo a casa, pare sia riuscito a scappare durante uno dei tanti palleggi e che si sia nascosto nel bagaglio a mano di chissacchì sognando di vivere in un cervello normale con altri neuroni che con noi si sentiva solo, aveva anche 27 anni e tanta voglia di avere una compagna e di fare un piccolo Neurino.

Che l’orologio biologico è una questione di cervello, lo sanno tutti.

E questo è solo l’inizio.
Welcome to Milan Kugy&Kugy!

Silvia.

10 commenti:

  1. ahah...mamma mia come rompevi con quell’agendina..non potevo aprire bocca! Meno male che durante “i palleggi” in giro per Milano c’era troppo freddo per uscirla, avevamo le mani atrofizzate. (anche se sono certa che il neurone nella tua testolina ogni tanto si svegliava e prendeva appunti).
    Ti sei dimenticata del passeggero accanto a noi in aereo che ci fissava in continuazione con la faccia da ebete..all’inizio abbiamo pensato che si era innamorato ma poi Neurone ha realizzato che era semplicemente sconvolto dalla nostra demenzialità.
    e che dire delle prove di dizione? Che non sono servite a nulla!! Durante la permanenza Milanese qualcuno ce lo farà notare spesso, ma non anticipiamo niente.
    Che ci vuoi fare kugggy, noi SICILIANE SIAMO!!!
    P.s. Dialoghi deliranti confermati ma psicologia=psichiatria è una bella licenza poetica! :D

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  2. bella roba ... :D si è proprio mia sorella. I like it the teleportation stuff :D

    la condivisione del neurone.... questa mi mancava ;)

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  3. Se lo trovo io il tuo neurone non te lo torno mica! me lo tengo stretto e faccio anche io un blog bello come il tuo!

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  4. Potrei donarvi il mio, di neurone, potreste fare metà a testa, ma credo che non gioverebbe. Il mio neurone è talmente egocentrico, avendo vissuto sempre solo soletto nella mia testa, che non accetterebbe di condividere un'altra testa con un altro neurone, ne tantomento accetterebbe di essere diviso a metà! La donazione è fallita. Kugy comunque ha avuto un'idea geniale ma abbastanza blasonata, in ogni film di fantascienza e in ogni gioco di ruolo che si rispetti ci sono i teletrasporti. Il chè è impossibile, visto che sulla terra ci sono 6 miliardi di persone, e c'è già la fila alle poste, figuriamoci cosa si creerebbe davanti ad una cabina di teletrasporto (da notare che stiamo riflettendo razionalmente sul teletrasporto, potrebbe essere segno di instabilità psicologica). Però forse si può inventare un teletrasporto tra la tua testa e quella di Kugy, così il neurone, poverino, non è costretto a saltellare come un canguro e non rischia di cascare dall'aereo!

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  5. @ Il Grande Fratello: sei proprio mio fratello, non c'è dubbio... Le due metà della mela, quella bacata (io) e quella marcia (tu). Se le uniamo non ne fanno una buona.
    Così come i nostri due neuroni, se li uniamo non fanno sinapsi... no!! Forse solo qualche scintilla prima di spegnersi per sempre. E noi ci teniamo ai nostri neuroni, così tanto che li faremo continuare a vivere nella loro solitudine, perchè, se "è meglio un uomo morto che uno solo", per il neurone vale la legge opposta, "meglio solo che morto".
    L'istinto di conservazione viene prima di tutto.

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  6. Avete mai provato a rianimare un neurone????
    Ma chi la detto che il teletrasporto non funziona, anche io fino a stamattina credevo che fosse solo una cosa da film, quando la mia attenzione è stata catturata da un flebile lamento che non riuscivo a localizzare. Poiché abitiamo nel quartiere dei “ morti ” la cosa all’inizio non mi ha preoccupata più di tanto, ma il lamento continuava cosi mi sono messa a cercare in giro da dove provenisse.
    Non dall’ ingresso o dalla stanza dove c’è il mio mega televisore , dovevo andare avanti, avanti verso la cucina, ma dove? Sposto e risposto i limoni , che non mancano mai in Sicilia, e poi le arance , ma alla fine eccolo….vicino alle melanzane, un piccolo neurone di colore viola pallido che chiedeva aiuto. E poichè , modestia a parte , sono un’esperta di rianimazione…mi getto subito sul neurone e con due chicchi di caffè tento l’ impossibile : il neurone mi è stranamente familiare e va rianimato a tutti i costi !!!! L’operazione riesce ed ora riposa tranquillo, ogni tanto si lamenta , sembra sconnesso, dice strane cose in milanese, ma si sta riprendendo rapidamente. Certo manca ancora un pezzo, a chi posso restituire il neurone ….. ma le tracce sono chiare: conosco solo un neurone a cui poteva venire ion mente di andare a svenire nel cesto delle melenzane !!!!! Sono sicura è quello che Silvia divide con Kugy , ma perché non se ne sono accorte…. Attente ragazze il neurone si sta trovando bene da me , sto risvegliando il suo animo proletario, appena finisco la rianimazione saranno guai…. per le piccole Kugy , firmate e alla moda.

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  7. @ Carmela: io l'ho sempre saputo che, in fondo, il mio neurone ha un animo comunista!

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  8. Mi piace il tuo neurone con l'animo comunista... peccato che ne hai uno solo ed è già in condivisione! se tua Kugy ne trova un altro io mi propongo per dividerlo con te!

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  9. @ Katy e Alex79, voi avete il merito di aver fatto ingrandire ancora di più il mio ego, adesso dovrò prendere in affitto una casa più grande per farcelo entrare... però per ringraziarvi non è che potreste contattarmi in privato? Così almeno possiamo parlare un pò! Ho due commentatori tanto assidui quanto misteriosi!! La mia e-mail la trovate alla voce contact!

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  10. Mental Research Institute30 dicembre 2009 alle ore 15:10

    Questo prestigioso istituto, venuto a conoscenza di tale strano neurone, avendo effettuato rigorose ricerche, indende confermare che nessuna traccia è stata rinvenuta dello stesso. Uleriori approfondimenti effettuati dalla Scuola Italiana di Neurologia individuano, nello stesso, uno pseudo-neurone (simile, ma ancora meno evoluto di quello delle protoscimmie) che pare essere già noto ad alcuni ricercatori. Si ha, infatti, traccia dell'iponeurone già negli anni '40; era ospitato da un giovane siciliano che per anni si diede un'identità diversa per intrattenere rapporti (non si sa di che tipo) con popolazioni del nord italia. Pare che poi sia transitato presso un adolescente degli anni '70 che riuscì, con una sua versione di latino (se tale si può definire), a trascinare un'intera classe verso la piena insufficienza. Pare che in seguito, non sapendo fare nulla, sia riuscito a farsi pagare dalle persone solo per ascoltarle. Adesso si stanno approfondendo gli studi su questo iponeurone perchè non ci si spiega come mai le due ospitanti attuali siano riuscite a laurearsi. Al momento l'ipotesi più consistente è che l'università italiana sia caduta veramente in basso, ma è curioso, e degno di approfondimento, lo studio dell'iponeurone, poichè le due ospitanti appaiono brillanti, talvolta addirittura geniali, e questo và contro ogni teoria scientifica conosciuta. In attesa di ulteriori scoperte vi inviamo i nostri più cordiali auguri per il nuovo anno... ma soprattutto per la vita!

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