Ci sono cose che ci dobbiamo sforzare di fare, cose che, se anche le facciamo con sforzo sovraumano e impegno certosino, non ci vengono mai bene... come le ciambelle senza buco, che vi dirò, per me hanno il fascino dell’imperfetto che rende le cose uniche e talvolta rare, quindi straordinarie.
Io, pigra come sono, mi sforzo a fare tutto, anche respirare talvolta non mi viene bene. Metti che sei raffreddato?
L’unica cosa che non mi sforzo di fare è scrivere. Perciò se volete farmi fuori non c’è bisogno di spargimenti di sangue, di sparatorie da colossal americano, di attentati con la cicuta di socratica memoria.
Io se non scrivo muoio.
Toglietemi carta e penna e incendiatemi la tastiera del computer. Indolore e veloce. Un buon modo di morire.
Oggi è il trentuno dicembre, e vanno tirate le somme di questo anno che è andato... e poi vanno fatti i propositi per il nuovo anno.
E io ho le idee chiarissime al riguardo.
Io voglio scrivere, voglio un gatto e voglio vivere da sola.
Non voglio uomini perché se sono belli sono stupidi, se non sono stupidi e non sono belli sono simpatici, se sono simpatici magari sono gay, se non sono gay magari sono sposati, se non sono sposati hanno di sicuro una relazione stabile, se non hanno una relazione stabile e non sono sposati ci sarà un perché (e occhio!!! Non è mai che non hanno ancora trovato la persona giusta!!!); e se non sono particolarmente belli, particolarmente brillanti, particolarmente simpatici, già si evince che sono mediocri; e se non sono né gay, né sposati, né impegnati allora si sono dimenticati di dirti che probabilmente sono tutte queste cose insieme e magari ti ritrovi accanto dottor Jekyll e mr. Hyde, che non è raccomandabile... perché si sa che l’uomo-luna ha un certo fascino solo finchè non ci devi dividere la vita.
Quindi baratto un uomo con un gatto: discreto, pigro, schivo..che centellina tutte le sue attenzioni, ti fa le fusa solo se glielo chiedi e pare pure che ti stia facendo un favore e per il resto del tempo ti opprime meno di una cintura più larga della tua taglia di mezzo metro.
E poi voglio vivere da sola, che la condivisione degli spazi non è il mio forte, ormai lo so. Ci sono giorni che non sopporto nemmeno me stessa, figuriamoci un’altra persona.
Ecco la mia ricetta per la felicità: parole, gatto, solitudine.
Sono consapevole del fatto che fa tanto vecchina con scialle di lana grezza confezionato sferruzzando davanti a un camino, che con l’occhialino in punta di naso si ostina a scrivere su un foglio logoro, anche se ormai ha perso tutte le diottrie, che ne se sta da sola, sommersa da una valanga di fogli scarabocchiati e di libri.
E c’è a chi può mettere tristezza tutto questo, ma ognuno ha la sua personale ricetta per la felicità, e se la mia non è invidiabile ai più è di certo invidiabile sapere che io l’ho trovata, mentre la maggior parte della gente passa la vita a cercarla e alla fine si arrende e rinuncia ai propri sogni reprimendo ogni intima inclinazione.
E quelle poi tornano eh! Sotto forma di coliti lancinanti, gastriti che il medico non basta, ci vogliono i pompieri! E poi eczemi ripugnanti, attacchi di panico furiosi e chi più ne ha più ne metta.
Ecco il mio augurio per il nuovo anno, a tutti voi che mi leggete: trovate la vostra personale ricetta della felicità e sfornate la ciambella! E se vi accorgete che è senza buco, fregatevene! Il fascino dell’imperfetto può rendervi comunque felici.
Io lo so.
Provare per credere.
Buon Anno a tutti.
Con affetto, Silvia.
Buon anno a te e per farlo scelgo una poesia di Alda Merini
RispondiEliminaNon ho bisogno di denaro.
Ho bisogno di sentimenti,
di parole, di parole scelte sapientemente,
di fiori detti pensieri,
di rose dette presenze,
di sogni che abitino gli alberi,
di canzoni che facciano danzare le statue,
di stelle che mormorino all' orecchio degli amanti.
Ho bisogno di poesia,
questa magia che brucia la pesantezza delle parole,
che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
Auguri di buon anno anche a te, che anche quando cerchi di non far ridere (con questo post ci hai provato, ammettilo!) un sorriso lo strappi sempre!
RispondiEliminaIo comunque non sono gay, non sono sposato, non ho una relazione stabile e non sono un uomo-luna e tutto questo davvero perchè non ho trovato la persona giusta! mi propongo al posto del gatto, se ci ripensi.
Bella la teoria dell'imperfetto.
Alex.
Io sono l'imperfetto, non sono un gatto e ho provato a fare le ciambelle !!
RispondiEliminaSicuramente il fascino dell’imperfetto può renderci in ogni modo felice. Io lo so!!
Brava
Più che di una teoria dell'imperfetto, io parlerei di una teoria del provvisorio. Fin quando solitudine non vuol dire chiusura in se stessi, "parole" non vuol dire schizofrenia, e gatto non vuol dire zitella, ti si può anche concedere. Ma forse in questo caso è giusto, ci sono momenti nella vita in cui bisogna progettare, vivere alla giornata, pienamente, e poi ci sono momenti in cui occorre fermarsi, riflettere, scrivere, aspettando un pò che la giornata finisca, e, perchè no, anche l'anno.
RispondiEliminaIl gatto ti si addice, ti fa le fusa se lo accarezzi ma per il resto non gli devi rompere le balle, a buon ragione. Se tu fossi un animale, saresti indubbiamente un gatto.
Nessuna ciambella, credimi, risulta col buco, e quando accade che in una di esse vi sia anche una piccola insenatura, o uno pseudo buco, prima o poi dovrà pur essere mangiata e digerita, e non ne resterà nulla se non il ricordo. Ne assaporiamo tante, ma nessuna di esse è perfetta, e nessuna di esse è eterna.
Prima o poi queste ciambelle arrivano, per tutti, ma è inutile aspettare, o tirare continuamente le somme sul passato, tanto vale scrivere d'altro, o accarezzare un gatto, che al massimo le ciambelle se le mangia e non gliene frega una cippa di tutto questo discorso.
Ti manderò gli auguri a tempo debito, per ora ti mando solo un bacio e un grosso "TI VOGLIO BBBENE" (con la tripla B sia per accentuarne la valenza espressiva, sia perchè sono siciliano e non posso farne a meno).
Mamy
RispondiElimina01 01 2010
Sei come il sole dopo una giornata uggiosa;
sei come l'acqua fresca dopo un caldo torrido;
sei un'orchidea che sboccia tra sassi dimenticati;
sei una pietra preziosa tra tante cose inutili;
sei una poesia tra tante frasi fatte;
sei una melodia che rompe rumori e silenzi.
Auguri a Silvia e Angelo.
La mia personale ricetta per la felicità io l'ho trovata, e auguro anche a te che qualla tua sia davvero perfetta, anche se io non credo che felicità faccia rima con solitudine! Ho capito che il gatto può farti compagnia ma io, che ti stimo molto per come scrivi (purtoppo non so nient'altro di te) e mi sono abituata alla tua compagnia sul web, ti auguro di trovare un compagno di vita parlante e non miagolante perchè credo che tutti ne abbiamo bisogno, in fondo! Anche tu!
RispondiEliminaMa magari come dice fratello saggio la tua teoria, se provvisoria, può portare una buona dose di felicià, provvisoria comunque... ma del resto cosa in questo mondo non lo è?
Auguri di buon anno Candy!