Metti quattro sgallettate, che normalmente condividono l’ambiente di lavoro, in un agriturismo sperduto sull’Etna, il giorno di capodanno, con un cenone che persino Platinette arrivato a un certo punto avrebbe alzato bandiera bianca. Metti che le quattro sgallettate siano intrattenute, insieme a un centinaio di altre persone, da una drag-queen attempata vestita prima da Raffaella Carrà, poi da gatto Silvestro e infine da Renato Zero.
Metti che il resto della compagnia è formata da gente di mezza età paillettata e paesana, intenta a trangugiare vino come fosse acqua. Metti tutto questo insieme e tira le somme. Una serata da suicidio? No! Sbagliato, una serata di puro divertimento trash.
“Non ci provare sai, Raffaella made in Sicily! Non ti avvicinare a me con quello struzzo fucsia morto!”
“Silvia che dici?”
“Parlo del Boe di piume!”
“Ah, si, lo struzzo morto, certo!”
“Questa matta! se mi struscia quel cadavere di uccellaccio sul collo la impicco alla trave del tetto!”
“E’ simpatica!”
“Si come una spina di ficodindia sul pollice!”
“Com’è bello far l’amore da Trieste in giù, com’è bello far l’amore io sono pronta e tuuuu???”
“Io non sono affatto pronta, con te manco se fossi l’ultimo uomo sulla faccia della terra!! La specie umana, ad avere i tuoi geni, invece di evolvere tornerebbe al medioevo e io più in là sarei condannata da un tribunale per crimine contro l’umanità! Faccio estinguere la specie piuttosto!”
Va bè, sono critica e anticonformista, troppo forse (e io che pensavo fosse un pregio!), ma torniamo indietro all’inizio della serata, che una descrizione la merita!
Viviana: ho scaricato la mappa per arrivare all’agriturismo!
Silvia: ah bene, così non ci perdiamo!
E noi infatti non ci siamo persi, è l’agriturismo che si è perso in mezzo ai boschi dell’etneo.
S: “Siamo arrivati, finalmente!! (Prendi le scarpe del Signore così gliele riportiamo, 2010 anni senza scarpe poverino, avrà i piedi martoriati!)”
V: “Ecco il posteggiatore, seguiamo le sue indicazioni!”
S: “Ma, cavolo, dove ci sta facendo parcheggiare? Siamo in mezzo alla campagna!”
V: “Ueeee scusiiii posteggiatoreeeee... ci sta facendo parcheggiare là sui monti con Annette?”
S: “Là sui monti con Annette, dove il cielo è sempre blu, là con Danie e con Lucienne vieni vieni anche tuuuu... (cavolo sono appena arrivata, non ho ancora bevuto e già sono in questo stato!)”
La nostra serata ha inizio così.
Vi sembra preoccupante?
Lo è!
S: “Va bene dai, affondiamo il tacco dieci nella terra, poi ci offendiamo se ci chiamano terroni, ma se ariamo la terra perfino a capodanno, col vestito della festa, come ci dovrebbero chiamare?”
V: “Guarda una papera! Ma è finta?”
S: “No è vera!”
V: “Allora se stasera c’è arrosto di papera nel menù sappiamo da dove viene!”
S: ??? “Aiuto Viviana, io chiamo il WWF!”
Se il buongiorno si vede dal mattino allora la buonanotte si vede dalla sera, giusto?
E l’inizio della serata preannuncia una notte sfavillante.
E infatti arrivati nella sala dove si svolge il cenone siamo immediatamente abbagliati da un fascio di luce insopportabile alla vista umana.
“Scusa TripudioDiPaillettes, puoi spostare il tuo fondoschiena scintillante dal mio occhio che non ci vedo più? Non riesco a trovare il tavolo con te che mi sculetti in faccia!”
Ah ecco! Il tavolo! Che fortuna, proprio sotto l’altoparlante!
“Scusi DjDaCantaTu, capisco che si deve sentire la musica in tutta la sala, ma io non ho pagato 75 euro per passare l’intera giornata del due gennaio in un centro amplifon, vogliamo abbassare il volume, per favore?”
“Scusi UomoDiMezzaEtàAlticcio, può spostare il suo alito di fogna dalla mia testa e andare a ballare vicino a quel suo simile, due tavoli più in là? Guardi lo riconosce dalla camicia di nylon nera aderente!
“Scusate BambiniMostri, potete fare il trenino lontano dal mio piatto che mi piacerebbe che il cibo finisse nel mio stomaco e non tra i binari del vostro treno?”
“Scusi SociopaticoUomoBomba, ovunque tu sia a sparare i botti di capodanno, invece di farti saltare una mano e finire domani nel Tg nazionale, potresti per favore dirottare la tua armeria dentro questo bunker e far brillare tutti i presenti, esclusi i signori seduti al mio tavolo?”
Sarà che io sono troppo critica, ma questo posto è un delirio! Ci sono un centinaio di donne e uomini sulla sessantina cicciottelli e vestiti con l’abito buono, rigorosamente nero, che non fanno altro che ballare al seguito del travestito fuori moda, fare trenini sul canzoni del genere “Fatti mandare dalla mamma” e ballare la tarantella vorticando tra i tavoli mentre te, tapino, cerchi di mandare giù una quantità di cibo che da sola basterebbe a sfamare 100 bambini del Biafra!
Va bene dai, soprassediamo sulla Raffaella Carrà della Terronia, soprassediamo sulla clientela del locale, soprassediamo sullo spreco di cibo, soprassediamo su tutto insomma, finiamo di mangiare e andiamo a ballare.
La canzone più recente risale al 1960.
Confortante.
Ti fa sentire che anche se un altro anno è volato via rapidamente ancora sei giovane! Non tutto il male vien per nuocere! Lo dicevano i saggi!
Ma questa cos’è?
Il ballo del Qua Qua???
Non ci posso credere!
“Dai Silvia vieni a ballare!!!”
“Io vengo... ma per ballare questa canzone voglio un vestito bianco con i merletti, il fiocco sul sedere e le maniche a palloncino e poi voglio un paio di ballerine rosse, e voglio avere dieci anni, ovviamente.”
E questa??
Gioca Jouer!?! Oddio no!
“No, basta! Io non ci vengo a ballare una canzone impostata sul concetto del comando: saluta, nuota, scia...e che sono un burattino? Io non ho mai preso ordini da nessuno, figuriamoci da una voce registrata!”
Siamo nel duemiladieci accidenti-a-voi, non volete aggiornarvi, ok! Ma almeno mettete su Kiss di Prince! Non si può sentire questa robaccia!
Ma... cos’è questa puzza? Oddio signore rimettetevi i trampoli!
Ecco... questa cosa io ho difficoltà a capirla. Se i tacchi per te sono oggetti alieni piombati sulla terra dopo vorticosi giri nell’iperuranio e trovati casualmente in un bosco una domenica di ottobre mentre cercavi le castagne, perché osare il travestimento da marziana proprio la notte del trentuno dicembre? Non è che se sei alta a capodanno sei alta tutto l’anno! E che te lo metti a fare il tacco a forma di Empire State Building se dopo devi abbandonare il cadavere della decolté sulla pista da ballo e danzare scalza come le zingare del deserto con candelabri in testa o in stile campagnola-che-vendemmia appestando i presenti tutti? Metti le ballerine, no? Metti il tacco cinque, no?
Basta!
Io salgo in cortile prendere un po’ d’aria.
“Scusa bambino puoi toglierti dalla scala e lasciarmi salire?”
“No!”
“Per favore!”
“No!”
“Ti hanno insegnato solo no a scuola? Studia, ignorantello! Ci sono altre parole!”
“No!”
“E che vuoi fare? Rimanere spalmato sul gradino tutta la sera?”
“No!”
“Allora, senti, se non la pianti di dire sempre no e non ti togli da questa scala giuro che ti spalmo io... su un crostino di pane però! E ti faccio fare la fine del Rio Mare Snack Patè!”
“Mamma mamma!!! La signorina è comunista! Mangia i bambini!”
Voulez-vois capodanno avec moi?
Bhè a voi tutti è concesso dire NO in coro, avete tutta la mia solidarietà e la mia approvazione.
Ma adesso datemi carta e penna per piacere! Ho necessità di scrivere di questa serata, certe cose meritano proprio di essere lasciate a posteri.
Com’è che Boccaccio ha lasciato il “Decameron”, Dante la “Divina Commedia”, Manzoni i “Promessi Sposi”, Svevo “La coscienza di Zeno”, Fante “Chiedi alla polvere”... e io lascio “Cronache Marziane. Ovvero di un capodanno “normalmente” trash.”...e poi mi chiedo pure perché non sarò mai una scrittrice famosa!
Certo che ce ne vuole di autostima.
Non la vendono in infusione?
Silvia.
Che vita grama che conduci, sorella.
RispondiEliminaDa qualche parte dovresti trovarle, le fialette di autostima, ma come tutti i medicinali possonoavereeffetticollateralianchegravileggereattentamenteilfoglioillustrativoincasodimortenonciassumiamoalcunaresponsabilità (prova a dirlo tutto d'un fiato, vedrai che i tuoi polmoni non reggeranno e di conseguenza l'ultima parte verrà necessariamente omessa).
A parte questo, sembra essere stato un capodanno divertente, un pò stancante, con tanto cibo (papere, bambini..), puzza, musica d'avanguardia e sederi scintillanti. Non ci dovremmo stupire più ormai, qui tutto è trash: i cenoni di capodanno, i matrimoni, le feste di diciott'anni, le cresime e le prime comunioni. Ma l'importante è la compagnia, e sono sicuro che in fondo ti sei divertita. Qualcuno, poi, ci ha guadagnato: il Signore ha ritrovato le sue scarpe dopo più di duemila anni, forse ti darà la grazia divina.
"Va bè, sono critica e anticonformista, troppo forse (e io che pensavo fosse un pregio!"
RispondiEliminaE' un pregio, credimi.
Sei sempre brillante... e divertente.
Alex
commentiamo quest altra cattiveria scritta dalla mia cara collega di lavoro......... ! cara candy, in questo contesto devo un po' darti ragione....pero' dai è stata sicuramente una bella serata!! in fondo quello che conta è la compagnia no??? e noi siamo una slpendida compagnia, con la quale trascorrere queste liete ricorrenze......
RispondiEliminaio direi di confermare la nostra presenza nello stesso luogo alla stessa ora con la stessa gente ( sperando che venga la signora con le paillets, altrimenti non vengo!!!!)esattamente tra un anno!!!!!!!!!!
Mi fai morire dal ridere!
RispondiEliminaGrazie per la chiaccherata notturna.
Se hai davvero voglia di raccontare della mia storia fallo pure. Anche se la mia storia non può far ridere, io sarei felice di rientrare in qualche modo tra i protagonisti di questo blog.
Pensaci.
@ Katy Grazie a te per la chiaccherata!! E per ringraziarti meglio la tua storia è già nero su bianco. Mi serve solo sapere se ti fidi o se prima che la pubblichi la vuoi leggere tu ed eventualmente approvare o meno.
RispondiEliminaFammi sapere qui o in pvt.
Bacio.
Mi fido, assolutamente! Pubblica pure... preferisco l'effetto sorpresa!! E non vedo l'ora di leggere...
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