
Ci eravamo goduti un'intera giornata senza incontrare La Bulgara, eravamo sgattaiolati al piano inferiore per la colazione e avevamo ingurgitato tutto senza masticare pur di non incontrarla, avevamo preso le nostre bici ed eravamo volati via all'esplorazione di ogni angolo recondito della città. Ci eravamo quasi scordati di lei.
Ma ogni promessa è un debito, lo diceva sempre mio nonno, e adesso ce la dovevamo trainare in Svezia senza discutere.
Armati di buona pazienza bussiamo alla porta della sua camera.
Zaino in spalla e si parte alla volta di Malmö passando per il Ponte di Øresund,
una tratta di circa 16 km che collega la Svezia alla Danimarca in prossimità rispettivamente delle due città di Malmö e Copenhagen.
Questo fantasmagorico ponte è stato fin dal primo momento il chiodo fisso di Marco. Aveva letto che una parte di questo ponte scendeva sotto il livello dell'acqua ed era talmente affascinato da questa cosa che non stava più nella pelle di salire sul treno per attraversarlo.
Ma prima dovevamo iniziare la nostra espiazione:
La Bulgara: Ragazzi prima di andare io devo prendere soldi a ufficio di cambio.
M: Stai tranquilla la stazione è piena di uffici di cambio.
L.B.: Ho saputo che in Svezia c'è un'altra moneta, io volevo cambiare lì i soldi, però così non ho soldi per viaggio.
Ecco... lo sapevo questa inizia a scroccare, adesso ci chiederà i soldi per il biglietto...
L.B.: Voi potete pagare biglietto per me?
Col cavolo che ti paghiamo il biglietto!!!!
Dio allora esisti e non sei cattivo, la possiamo lasciare qua.... non ha i soldi e non li abbiamo neanche noi... siamo poveri ragazzi che lavorano tutto l'anno per pagarsi le vacanze!!!!
S: mi dispiace ma noi non abbiamo abbastanza soldi...
L.B.: allora faccio cambio di soldi alla stazione di Copenhagen.
Dio perchè sei così sadico!
Il nostro attimo di gioia terrena dura poco, ma dobbiamo superare questa prova se vogliamo conquistarci il nostro angolo di paradiso, quindi stringiamo i denti e proseguiamo verso la stazione...
Mentre camminiamo Marco ha una brillante intuizione che si dimostra essere rivelatrice:
M: perchè non prelevi i soldi allo sportello bancomat, così non perdiamo tempo all'ufficio di cambio?
L.B.: Io non ho carte di credito, tutte disabilitate dai figli del mio defunto marito, loro non vogliono che io prendere soldi... loro mi stanno cercando ma io non voglio loro soldi... io dovuto cambiare pure scheda di cellulare.
Oh Dio, vuoi vedere che questa è una ricercata e ora ci arrestano per favoreggiamento???
"Arrestati in Svezia due connazionali, aiutavano la fuga di una pericolosa truffatrice Bulgara. I figli del malcapitato chiedono severità della pena".
Sto per svenire.
Finalmente alla stazione: ufficio di cambio, biglietteria, treno.
Il viaggio in treno dura circa mezz'ora... Marco non crede ai suoi occhi, fa un'infinità di foto e poi, col nostro inglese maccheronico, inizia a chiedere a tutti i presenti se il ponte va sott'acqua.
M: tu hai sentito dire che il ponte va sott'acqua?
L.B.: No
M: No che non va sott'acqua o no che non l'hai mai sentito dire?
L.B.: Mai sentito, ma come fa ad andare sott'acqua?
M: infatti lo chiamano "ponte impossibile"... lo sai che hanno anche costruito un'isola artificiale per realizzarlo?
S: Ma non mi pare che stia andando sott'acqua...
M: Forse il treno rimane sopra il livello del mare e le automobili invece entrano nel tunnel sottomarino...
M: guardate guardate siamo in un tunnel... forse adesso siamo sotto il livello del mare!!!!
S: peccato che i muri siano di cemento, già che c'erano potevano farli di vetro così vedevamo i pesciolini svedesi!!!
M: ??
L.B.: ??
M: (deluso) ma non si capiva che stavamo entrando sott'acqua...
S: Certo qualche schizzetto sui vetri del treno sarebbe stato più caratteristico!
Ormai il mio cervello è in fumo, dico solo stupidaggini, non faccio che pensare al resto della mia vita dietro le sbarre per colpa della Bulgara e vorrei solo trovare un buchetto nel tunnel sottomarino per espellerla dal treno e abbandonarla in mare aperto.
S: Esistono gli squali nel Mar Baltico??
M: ??? sei pazza?
Io mostro evidenti segni di squilibrio, Marco invece sembra tenacemente convinto a saperne di più sul ponte del miracolo e inizia a tampinare una povera ragazza svedese:
M: Exuse me... questo ponte va sott'acqua? (in inglese maccheronico)
Ragazza Svedese: I don't understand, sorry.
M: This bridge....
....e inizia a fare gestacci che sembra quello del telegionale di rai tre in lingua Lis.
R.S. I don't know... forse un pezzetto è sott'acqua, ma non tutto.
Ah grazie non ci eravamo proprio accorti di essere stati per tre quarti del viaggio sopra il livello del mare, questa qui è proprio un genio.
Provo a sonnecchiare, anche se con la Bulgara seduta di fronte la cosa si fa ardua, chiudo gli occhi e lascio Marco che intanto prova a fare ancora domande sul ponte ad un'altra signora... poverine, magari queste volevano riposare!!!
Siamo in Svezia.
Tripudio di Volvo, Marco è entusiasta...
"Guarda la mia macchina qui è un taxi"
"Fai una foto, fai una foto"
"Guarda la macchina che avevo prima nel restyling del 1996, con montato il portapacchi del modello del 1999"
"Fai una foto, fai una foto"
"Guarda la mia macchina, però modello berlina del 1989"
"Fai una foto, fai una foto"
"Guarda, la mia macchina: la versione con i sedili e lo sterzo che si riscalda del 1992"
"Fai una foto, fai una foto"
"Guarda la mia macchina..."
S: Marco non ci capisco un tubo di Volvo!!!!
M: //
Intanto la Bulgara inizia a fare richieste: deve andare in bagno, ha fame, deve fare il giro sul battello anche qua.
Ma che palle... ma cos'è un'abbonata di qualche associazione tipo Visit on the Boat?
Iniziamo l'esplorazione di questa bella cittadina, immersa nel verde, e attraversata come Copenhagen da diversi canali, con alcuni ponticelli dallo stile medievale e palazzi eleganti bianco neve.
Com'è carina... siamo anche fortunati, arriviamo qui durante il periodo del Malmö Festival. E' piena di stand provenienti da tutto il mondo che vendono specialità culinarie tipiche e prodotti dell'artigianato. Non ci sembra nemmeno di essere in Svezia: è presente ogni nazionalità, qualsiasi tipo di profumo: dall' involtino primavera, al kebab, al bitki, alle crepes suzette...Voglio mangiare tutto!!! Mentre cammini ragazze di ogni nazionalità si avvicinano e ti mettono quasi in bocca piccoli assaggi di quello che vendono...
... all'imporovviso un sapore noto, che mi riporta alla mia infanzia nel giro di un secondo e mi pare di essere in una domenica qualsiasi a casa dei miei nonni: è pasta di mandorla!!
Mi volto e vedo uno stand di tre colori: verde, bianco rosso!
S: Di dove siete?
Ragazzo dello stand: Palermo
S: che bello, noi siamo di Catania!!!
Ragazzo dello stand: (urlando) Minchiaaaaa 'mbare di Catania sii??? che si dice in Sicilia?
Fatemi sprofonfare vi prego, voglio sparire!!!!
Ditemi che non sta passando nessun italiano che abiti da Roma in su!
Mentre io mi riprendo, La Bulgara marca sempre più stretto:
"Andiamo a fare giro sul battello! giro sul battello, giro sul battello!!"
Portiamola da un veterinaio e facciamola sopprimere!!!!
Ok, andiamo, magari dopo starà un pò zitta...
Paghiamo il giro in monete danesi, il ragazzo alla biglietteria sembra molto contento, e noi capiamo solo dopo che la moneta danese è più forte di quella svedese e che il resto che ci aveva tornato era ovviamente in monete svedesi. Tutto il mondo è paese... e io che me l'ero presa con Ciro del ristorante Vesuvio. Scusa Napoli.
Il giro sul battello ci mostra una spendida cittadina, rinata dopo la costruzione del ponte, estremamente pulita, con un faro da film, tanto verde e vecchi mulini che si alternano a palazzi eleganti e moderni.
Ma la Bulgara non ci dà tregua e apre il suo siparietto:
"Mio marito genio"
"Io viaggiato in tutto il mondo"
"Io parlo 13 lingue"
"Io due lauree"
"Io segretaria di premier"
Ormai è un disco rotto... quando finirà?
Finito il giro è arrivato il momento di scegliere lo stand dove mangiare. Alla fine optiamo per uno stand di polacchi credo, e mangiamo un ottimo panino con della buona carne... anche i polacchi ci fregano un pò di soldi, ma ormai ci eravamo rassegnati, senza monete svedesi non ci rimaneva altro da fare se volevamo mangiare.
Eravamo stanchi, ma dopo un buon pranzo ogni italiano che si rispetti deve avere il suo caffè, quindi si parte alla ricerca di un espresso... all'improvviso un miraggio: è una cinquecento rossa con montata sul tetto una macchinetta del caffè e una ragazza in piedi sul sedile che li prepara.
Adesso voi starete pensando che sono andata totalmente fuori di testa, che sono in preda a un delirio allucinatorio psicotico, e che dovrei chiedere i danni alla Bulgara, ma io vi pubblico la foto in fondo a questo post che sarà la prova che quello che dico è vero. La ragazza della cinquecento ha anche i cantucci...che scena familiare... sono sicura che adesso sbucherà dal nulla mio padre a dire che il caffè della macchinetta è buono ma non ha nulla a che vedere con quello che fa lui con la moka..........papy dove sei????
Silvia

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