Catania 24 febbraio 2010
Salve sono Polpetta, ho 4 mesi e da uno vivo con quella dissociata, rupofobica, pseudo scrittrice, mezza psicologa di Candy. Sono una gatta, per chi non lo sapesse. Vi state chiedendo perché ho questo nome assurdo vero? Lo so che pensate che sono obesa! Non è vero! I gatti randagi che gironzolano nel cortile di sotto mi prendono tutti in giro.
Certo, da una che di soprannome fa Candy cosa ci si poteva aspettare?
Che poi voi la conoscete come Candy, per me si chiama Silvia ed è la mia padroncina. O meglio lei crede di esserlo e io, che sono molto più furba di lei, glielo faccio credere.
La veterinaria le ha insegnato le punizioni etologiche. Questa non aveva niente di meglio da fare, dico io? Da quando ha imparato come mi deve rimproverare non posso più affilarmi le unghie in santa pace sul divano che arriva lei e mi dà una ditata sul naso. Ditata anche quando salgo sui fornelli e quando mi appendo alla tenda, ditata quando voglio dormire dentro al lavello! È comodo, com’è che non lo capisce? E poi se ne va in giro sempre con uno spruzzatore in mano, c’è scritto “Amuchina”. La spruzza ovunque. Ad esempio io salgo sul tavolo e lei spruzza! Sembra la quinta degli acchiappafantasmi con quel coso, meno male che non si veste come loro! E’ rupofobica, niente da fare. Vi state chiedendo come lo so? Sono la gatta di una che a casa ha un sacco di libri di psicologia! Mi documento, io. Mica sono un’asina! Sono una gatta e che diamine!
E insomma... io non sono tanto libera di fare quello che voglio. Almeno quando lei è in casa. Fortunatamente la padroncina rompiballe almeno per sette ore al giorno si dilegua, dice che va a lavorare, che poi io che cosa sia il lavoro non lo so. Comunque sia mi lascia sempre sola. Quando torna io sono arrabbiata nera. Grazie, direte voi, sei nera! Ma non è del tutto vero... il mio muso è bianco, anche la pancia e il petto, ah pure le zampine. Ma quando mi arrabbio divento tutta nera.
Lei invece si arrabbia quando non le permetto di scrivere. Ma che cosa ha tanto da scrivere questa? Chi si crede d'essere Banana Yoshimoto? La sera si piazza davanti al computer e scrive, mai un po’ di televisione! Io cerco di distrarla che voglio solo compagnia e lei mi rimprovera! Insensibile!
E poi mi fa ascoltare sempre la stessa musica, aspettate, aspettate... i nomi li so! Io ascolto: De Andrè, De Gregori, Afterhours, Alanis Morrisette, Carmen Consoli e i Radiohead. Si va bene, mi piacciono, ma adesso basta! Cambiamo! Io voglio una cosa gattosa, che so: "44 gatti in fila per sei col resto di due"!! Candy non me la fa ascoltare, dice che i numeri le fanno venire l'orticaria! Chi la capisce questa.... mah! Al massimo mi concede "Alice guarda i gatti e i gatti guardano nel sole" che tanto male non è!
La sera a casa mia non si può mai stare in pace. C’è sempre gente. Silvia dice che si scoccia a stare da sola, che se è sola non cucina e poi non mangia. Ma non me lo chiede mica il permesso di portare gli amici suoi a casa mia.
C’è una che viene una sera si e una pure. Silvia la chiama Kugy, lei asserisce che è mia zia e che è la mia vice padroncina.
Ora vi siete fatte assai!
Se mi sente Candy mi rimprovera: dice che devo parlare in italiano e che “Ora vi siete fatte assai” è troppo “sicilianizzato”.
E’ pazza.
Ah padroncina, io miagolo, te ne sei accorta? E’ inutile che mi parli in italiano!! Che credi che ci sono miagolii italiani e miagolii siciliani?
La zia mi voleva dare gli antidepressivi i primi giorni che mi sono trasferita qua. Vice padroncina zia non brilla di molta intelligenza secondo me. Volevo vedere lei in un posto nuovo senza mamma e sorellina come stava. Gli antidepressivi daglieli a tua sorella! Non ne hai? Daglieli a tuo fratello!
Poi c’è uno, che lei dice che è il suo migliore amico, che viene almeno due volte a settimana. Quando viene lui Candy cucina. Evento eccezionale! A volte cucina lui: secondo me è anche più bravo. Mi danno fastidio questi che vengono a mangiare che poi non posso salire sul tavolo e a me il tavolo piace tanto.
Ce n’è un altro che quando viene mi dice che ho qualcosa di satanico. Ma come si permette? Ma s’è visto lui? Che poi io l’ho capito che è anche colpa sua se mi chiamo Polpetta, Silvia voleva chiamarmi Delia. Che eleganza!!! Che charme!!! Delia si che mi piaceva! Che vuole questo? Meno male che poi sparisce per settimane!! Non è che lo posso tollerare tanto uno che mi guarda come se avessi bisogno di un esorcismo.
Senti tesoro, mettiamo subito in chiaro una cosa: l’acqua non mi piace manco se è benedetta! Vieni a casa mia con un prete e ti faccio fare la fine del divano, intesi? Che poi questo tizio dice che faccio una vita di merda, che non ho stimoli, che vivo come una segregata e tutto il mio mondo inizia e finisce tra il divano e il balcone. Però io una cosa gliela voglio dire: intanto le brutte parole non si dicono in presenza di due signore, poi la vita di merda (io lo posso dire) la farà lui: io mangio gratis, dormo e gioco, e lui è solo un invidioso cronico perché io faccio la mantenuta e lui no!
Poi c’è una che quando viene porta sempre il vino, e Silvia e questa matta non me lo fanno bere. Ma perché? Anche io voglio ridere come una scema come fanno loro! Che poi questa porta il vino per Silvia... ohhhh e per me niente? Un pacco di croccantini, una scatoletta di patè di salmone, che ne so... Maleducata! Siamo in due in questa casa! Solo perché non siamo della stessa razza fai discriminazioni? Razzista!
Poi ci sono tante altre persone che a volte vengono tutte insieme. Stazionano per ore sul mio divano, e io non so dove mettermi e quindi faccio gli agguati. E loro ridono! Che cavolo ridete? Sto facendo un agguato all’angolo del tappeto, è una cosa seria! Poi quando il tappeto vi mangia rido io!
E lasciatemi in pace!
Non ci vengo in braccio a voi!
Che sono tutte queste smancerie?
Perché mi chiamate Polpettina?
Bleah questi nomignoli da fidanzatini adolescenti, mi dovrò fare la curva glicemica a causa vostra, magari già ho il diabete!
Comunque sia credo di non potermi lamentare: faccio una vita da gatta d’appartamento. Ogni tanto mi piazzo in balcone e miagolo con i gatti di sotto. Loro mi dicono che hanno freddo e non hanno un tetto e che mangiare non è sempre facile. Io invece mangio quanto un bisonte. Ma cos’è il bisonte? C’è qualcuno che vuole spiegarmelo? Silvia mi dice sempre: “Mangi quanto un bisonte, sei proprio una polpetta!” E intanto le polpette non me le fa mai, sempre quei croccantini mi fa mangiare! Ma i miei amici senza padrone stanno peggio, sono ossuti, hanno il raffreddore e inseguono i topi. L’altro giorno miagolavo con uno scheletro di gatto, qui sotto, che mi ha detto: “Tu non saprai mai cos’è la libertà.” E io gliel’ho detto che essere liberi non significa inseguire i topi!
Sono una gatta colta, io.
Lo so che la libertà è uno stato interiore!
Che ignoranza dilagante!
Bah...a me la mia vita da segregata mantenuta piace. Gliel’ho pure detto allo scheletro di gatto qui sotto che io, forse, non saprò mai cos’è la libertà ma lui di sicuro non saprà mai che cos’è l’amore. Io invece lo so perché Padroncina Rompiballe, anche se mi rimprovera per le monellerie che faccio, quando esce mi dà un bacio sulla testa e mi dice sempre: “Non te ne scappare sai!! Che se te ne scappi io muoio!”.
Se non è amore questo...
E’ strana la mia Candy, dice sempre che vuol vivere da sola ma la sera si riempie la casa di amici e se me ne scappo minaccia di morire.
A questo punto non so se vi è molto chiaro chi ha il potere qui.
Il fatto che mi sono presa anche il blog dovrebbe farvi riflettere.
Quasi quasi cambio pure il nome: “Non mi chiamo Polpetta”.
Suona bene, no?
Vi lascio i miei saluti cari lettori. Anche voi, ormai, siete miei!
Polpetta, Il Capo.
Senti, senti polpetta, chi ti credi di essere !!!! non ti allargare troppo e ricordati che hai anche una zia, che è quasi la tua madrina, visto che ha fatto da gangio per l'adozione. Vero che tale zia odia i gatti ed ama i cani, ma è passata da casa della tua dissociata padroncina per conoscerti, si è presentata con relativo ritrattino di gatto nero, e ha dovuto sopportare una polpettina nera sul divano ( messo tra lei e la sua adorata nipotilla ) che cercava di mangiare i bottoncini dei yeans !!!!
RispondiEliminaLo sapevo che dei gatti non ci si puo fidare!!! Ma sappi che a casa mia c'è un divano su cui puoi semprestenderti. Miao , miao
Cara Polpetta....io ti conosco bene e ti ho chiamato anche in un modo un po offensivo(fortuna che non ricordi questo particolare)....cmq volevo farti sapere che la tua padroncina ha usato le punizioni etologiche anche con il sottoscritto e non con un dito ma con tutta la mano...e ti garantisco non volevo ne dormire nel lavello ne salire sul tavolo..cmq ricordati che sei circondata d'affetto perchè hai un padroncina speciale!!!!:) :)
RispondiEliminaEcco cosa dicono i gatti di sotto : miaa-scinni-o miaa-ccà-oo
RispondiEliminamia-sutta-oo mia-ca-oo mia-ti-oo mia-facemu-oo mia-a-oo mia-festa-oo !!
Abbiamo una cosa in comune, io e Polpetta. Entrambi abbiamo capito che la felicità sta nel trovare una povera disgraziata (che nel suo caso è mia sorella) disposta a mantenerci, a costo 0, e che in casa bisogna essere padroni di queste quattro mura, che poi è tutto quello che abbiamo. Se non è una gatta intelligente questa! E poi lasciatela in pace, povera Polpetta, che le smancerie le accetta solo dalla sua padroncina!
RispondiEliminaAhahahahaha
RispondiEliminaHo perso il conto di tutte le risate! Ma come si fa a dire a Polpettina che ha qualcosa di satanico? E' quella della foto no? E' bellissima! E poi una gatta scrittrice...Silvia solo tu potevi avercela! Faglielo pure cambiare il nome del Blog "Non mi chiamo Polpetta" è un nome fantastico!
Resto in attesa di altri scritti della mitica Polpetta, diamole il Premio Strega!
polpettina dillo a tutti quante fusa mi facevi e quante coccole volevi stamattina!! capito zio? polpetta le smancerie le accetta anche dalla sua vice padroncina! Alla faccia vostra!
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